Le arti e i mestieri della tradizione pugliese prendono forma in un progetto di storytelling e marketing territoriale, che ripensa il design delle tradizionali luminarie e le declina in una linea di icone POP che caratterizzano lo spazio e gli ambienti indoor. Lampadine led, essenze lignee di recupero e tecnologie per la fabbricazione digitale sono solo alcuni degli elementi che rendono contemporaneo un manufatto della tradizione PUGL|EASY.

Per raccontare chi è dietro a questo progetto, abbiamo chiesto ad Angelo:

“Da cosa trae ispirazione il tuo design?”

Non sono sicuro che ci sia già un “MIO” design, specie da quando mi hanno detto che noi architetti sbagliamo a pensare di poter fare anche i designer, ed essendo io profondamente convinto di essere ARCHITETTO e nient’altro preferisco parlare di mie idee più che di mio design.

Le mie idee nascono da piccole intuizioni che poi, con tempi spesso lunghi, cerco di tradurre in oggetti. Oggetti semplici che hanno come primo obbiettivo quello di suscitare in chi li guarda un sorriso e un genuino “MI PIACE” come quel mi piace che i bambini dicono davanti alle cose più impensabili a volte. Non ho mai avuto l’ambizione di essere colto e forse per questo riesco ad approcciarmi davanti ai saperi e ai saper fare della nostra tradizione in maniera disinvolta e un po’ POP.

Come per esempio è stato per le lampade PUGL|EASY che nascono da un cortocircuito tra diversi elementi, il volto di uno o di una maestra d’arte iconizzato, “u’ Mest” e “la Mest” sono termini presenti nei dialetti di tutto il meridione, le tradizionali luminarie private però di tutte le prerogative della tradizione e infine un nome che in maniera ironica cerca di descrivere noi pugliesi.

Un cortocircuito che ha avuto come primo, e per me importantissimo risultato, quello di far nascere sul volto di chi le guarda un sorriso genuino e un po’ nostalgico seguito da sincero “Che belle! Mi piacciono!”. Grandissimo risultato per chi come me da grandissimo valore all’aggettivo “POP”, una parola con un ampissimo significato, che va molto aldilà dello sterile popolare nella sua accezione di notorietà.